Tanone (TI 7):
ingresso coordinate: GPS (2'720'412 1'081'977)
quota: 522 m
sviluppo: 30 m
comune: Mendrisio
località: cantine, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pag. 15. Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo
Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pagg. 112, 113.
Descrizione, note: luminoso androne semicircolare dal fondo terroso e asciutto con ampia apertura arcuata, Nelle sezioni superiori si notano alle pareti e a soffitto tracce di
erosione. All'interno il microclima risulta temperato. Presenta un muro di sostegno e una grande edera all'imbocco. Un alberello di bagolaro cresce all'interno.
Andamento: ascendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Tri Böcc (TI 6):
ingresso coordinate:GPS (2'720'430 1'082'035)
quota: 600 m
sviluppo: 42 m
comune: Mendrisio
località: cantine, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pagg. 13, 14.
Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pag. 111.
Descrizione, note: si tratta di una grande nicchia in parete chiusa da muri frontali: fortezza di datazione incerta, probabilmente la costruzione risale ai secoli centrali del
Medioevo ("Casa dei pagani"); cavità d'interesse storico. Durante l'inverno il clima si mantiene temperato e asciutto. Superata l'entrata si può risalire ancora per una trentina di metri scalando
dapprima brevemente gli strati rocciosi quindi risalendo un ripido e ben evidente canale di scorrimento situato al centro tra le rocce. Nella sezione superiore le pareti sono ricoperte da "latte
di monte" (moonmilk) e qualche concrezione parietale. In estate spira una sensibile aria fredda uscente. L'ultimo tratto prima di raggiungere la grotta richiede prudenza a causa del terreno
impervio. È comunque presente una corda.
Andamento: ascendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
La Giurassica (TI 172):
ingresso coordinate: GPS (2'720'212 1'082'563)
quota: 688 m
sviluppo: 101 m
dislivello: -16 m
comune: Mendrisio
località: S. Nicolao, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Sergio Veri, Roberto Della Toffola, Enrico Zamboni e Sara Della Frera - Società Svizzera di Speleologia Sezione Ticino - Le grotte del Ticino XII: note abiologiche 8 - Bollettino STSN anno 2021 - Vol. 109, pagg. 175-176.
Cenni storici: scoperta e prima esplorazione: aprile 2017, Sergio Veri.
Descrizione, note: La grotta è situata nel suggestivo versante ovest del Monte Generoso, al culmine di verticali pareti rocciose. I rilasci tensionali del massiccio montuoso
hanno determinato la formazione della frattura principale. Attenzione: l'ultimo tratto per accedere alla grotta avviene su pendio ripido ed esposto, l'ingresso è situato poco prima di un
precipizio profondo 200 m, massima prudenza quindi! Si entra sotto una sporgenza rocciosa con intaglio a destra, si curva a sinistra poi subito a destra affrontando un saltino. Dopo pochi metri
segue un P4, spit a destra e a soffitto, si raggiunge così la base della frattura, relativamente alta e inclinata. Si prosegue a mezz'altezza con grande cautela, lentezza e attenzione per non
danneggiare i numerosi speleotemi presenti (togliere l'eventuale attrezzatura che da qui in avanti non serve). Quando la cavità risulta praticamente chiusa dalle concrezioni ci si alza lungo il
suolo interamente ricoperto da colate di calcite per un paio di metri raggiungendo la parte superiore della galleria sempre impostata su frattura. Nella prima parte le pareti sono ancora ben
concrezionate, proseguendo dopo qualche decina di metri il ramo diventa sempre più umido e stretto con depositi argillosi, al termine dopo una strozzatura il cunicolo si trasforma in fessura
impercorribile. Sono quasi assenti le correnti d'aria, debole stillicidio, microclima temperato.
Andamento: discendente, inclinata
geologia: calcare selcifero lombardo.
La Radisa:
ingresso coordinate: GPS (2'720'241 1'082'569)
quota: 719 m
sviluppo: 14 m
comune: Mendrisio
località: S. Nicolao, Monte Generoso.
Descrizione, note: la cavità è visibile qualche metro sotto la cresta sul versante occidentale del monte. Dal piccolo ingresso si percorre brevemente un cunicolo a sezione quasi
quadra con depositi di moonmilk alle pareti. Dopo 7 metri la frattura si allarga leggermente, su fondo terroso il ramo prosegue in un cunicolo molto stretto ricoperto da colate di calcite con
radici che sporgono dalle pareti. Assenti le correnti d'aria.
Andamento: lievemente discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta Veri (TI 171):
ingresso coordinate: su disposizione dei competenti Uffici cantonali, al fine di permettere in futuro ulteriori indagini archeologiche da parte del personale specializzato, a tutela della grotta, le coordinate vengono omesse.
sviluppo: 226 m
dislivello positivo: 15.40 m, dislivello negativo: 11.70 m, dislivello totale: 27.10 m
comune: Mendrisio
località: Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Veri S. 2018. Monte Generoso - Grotta Veri: ritrovamento di un reperto archeologico risalente all’antica età del Bronzo. Bollettino dell’Associazione archeologica ticinese, 30: 34-35.
David-Elbiali M. 2019. Der Zufallsfund eines Ösenhalsrings aus Bronze. Archäologie Schweiz, 42(2): 78-81.
Sergio Veri: Monte Generoso (TI): la sorprendente scoperta di una grotta frequentata durante il bronzo antico - Stalactite 69, 1, 2019 pagg. 4-11.
Sergio Veri, Roberto Della Toffola, Enrico Zamboni e Sara Della Frera - Società Svizzera di Speleologia Sezione Ticino - Le grotte del Ticino XII: note abiologiche 8 - Bollettino STSN anno 2021 -
Vol. 109, pagg. 172-175.
Cenni storici: nel corso di ricerche speleologiche finalizzate alla scoperta di nuove cavità, nell'area carsica del Monte Generoso, trovai, alla base di una grande parete
rocciosa, un pertugio largo solo pochi centimetri, naturalmente impercorribile, soffiante un'intensa corrente d'aria fredda uscente (mese di maggio). Nell'osservare l'interno del foro si poteva
intuire, all'estremità, l'esistenza di ambienti molto più vasti. La disostruzione richiese la frantumazione di una parte di roccia iniziale e un breve ma scomodo lavoro di scavo. La prima
esplorazione avvenne in solitaria il 14 maggio 2017. (Sergio Veri).
Descrizione, note: la grotta è situata nell'impervio versante occidentale del Monte Generoso, tra ripide balze rocciose. L'imbocco attuale occhieggia a monte di un franoso
scoscendimento, ai piedi di una grigia muraglia. Si striscia sotto l'ingresso per 3 m e si giunge in una cameretta inclinata. Una prima diramazione a destra scende per una decina di metri, la
strettoia si conclude davanti ad una spaccatura intransitabile. Si ignora quindi la deviazione e si prosegue a sinistra in ascesa, dopo un primo scalino si incontra una seconda diramazione
(sempre a destra): questo stretto ramo, disostruito, è collegato direttamente con le parti inferiori della grotta. Si continua seguendo la via più comoda scalando una facile paretina gradinata di
4 m, dopo una breve curva a destra la cavità si approfondisce verso l'alto ancora per 5 m. A oriente un basso passaggio tra i massi conduce direttamente nell'ampia sala di crollo: una bella
caverna dalle linee nette, a spigoli vivi, con gli strati ben evidenti, il cui fondo risulta ingombro di blocchi rocciosi. Lungo la sala, verso sud, in orizzontale, prima di guadagnare il fondo
si devia a sinistra e si risale un comodo ramo ascendente. Questa diramazione ci guida nelle sezioni superiori. Si raggiunge una saletta caratterizzata dalla presenza di un enorme macigno
squadrato, da qui si scala una piccola parete: la verticale dà accesso a una camera inclinata, punto culminante della grotta. Alle estremità, sempre nella parte alta, si aprono alcune piccole
diramazioni: in genere si tratta di strettoie impostate su fratture. Ritornando in basso, nella sala principale, un passaggio tra massi in frana a sud-ovest permette il trasferimento nelle parti
inferiori. Si percorre una galleria discendente per circa 15 m, qui, sul fondo, riposto sopra un piccolo ripiano trovai un torques (vedi note sotto) perfettamente intatto, isolato dal mondo,
confinato per millenni nel buio eterno della grotta. Sotto una stalattite la cavità continua a scendere ancora per pochi metri, poi cambia direzione: verso ovest si raggiunge una camera allungata
presto chiusa, percorrendo labirintici passaggi verso nord s'incontra un cunicolo in forte pendenza e una nuova sala di crollo. Da qui un passaggio al suolo conduce in una stretta cameretta, in
alto due rami portano rispettivamente in un cunicolo verso l'uscita (citato in apertura della descrizione) e in un ramo che sbuca direttamente nel pavimento della sala grande accanto a un "masso
altare".
Note aggiuntive:
la grotta presenta una morfologia prettamente tettonica caratterizzata da importanti fratture. In alcuni settori è interessata da stillicidio temporaneo, spesso debole, mentre rare sono le
concrezioni: prevalentemente stalagmiti in fase senile. Meteorologicamente si comporta da ingresso inferiore: espelle intensa aria fredda in estate proveniente dall'ipogeo profondo e aspira in
inverno. Per decisione dei responsabili del Servizio archeologia dell'Ufficio dei beni culturali la cavità deve il suo nome allo scopritore.
Andamento: mista, prevalentemente ascendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Analisi intraprese:
in seguito al ritrovamento del reperto archeologico, secondo la prassi vigente, nel rispetto della Legge sulla protezione dei beni culturali (LBC), misi al corrente il competente ufficio. Il 5
luglio accompagnai sul luogo del rinvenimento gli archeologi Luisa Mosetti e Mattia Gillioz, il tecnico disegnatore Michele Pellegrini (UBC) e il geologo Marco Antognini del Museo cantonale di
Storia naturale (MCSN). Resti ossei di origine animale raccolti all'interno vennero consegnati al MCSN per essere sottoposti a ulteriori indagini volte a determinare le specie di animali
presenti. Di seguito sono previste datazioni al radiocarbonio per alcuni reperti ossei (per i risultati si può consultare l'articolo su Stalactite 69, 1-2, 2019 oppure l'estratto note abiologiche
8 v. allegati).
Presenza e occupazione umana nella caverna durante l'antica età del Bronzo:
Eventi remoti, cancellati da ogni memoria, modificarono profondamente il paesaggio. Il tempo agì incessantemente sugli elementi: un'immensa parete rocciosa si staccò dal versante travolgendo ogni
cosa. Precipitò lungo il ripido pendio e raggiunse il lontano fondovalle. Enormi macigni e ciclopici blocchi seppellirono definitivamente l'entrata originale della cavità. Con il trascorrere dei
secoli la vegetazione ricominciò a coprire i resti della frana. Il mondo ipogeo segue invece la scala dei tempi geologici, reagisce con maggior distacco alle vicissitudini della storia.
All'interno della grotta, a nord della grande sala, perfettamente visibili, possiamo ancora ammirare i resti del grande scoscendimento. Nel grande archivio sotterraneo, per millenni, la grotta
custodì in segreto ogni prova. Nell'antro buio emersero alcuni indizi: ricoperta da una colata di calcite trovai una parte di roccia, sicuramente prelevata dal pavimento, posizionata sopra una
specie di masso altare inclinato. Due stalagmiti danneggiate, forse a causa di naturali crolli strutturali, risultavano mancanti. Altre due formazioni calcaree vennero trovate lontane dal loro
luogo di formazione. "Tipico collare in bronzo il torques presso le popolazioni preistoriche rappresentava ben più di un semplice gioiello. Oggetto mistico, considerato parte integrante
dell'identità di un popolo, esso rappresentava un segno tipico della divinità. Chi lo indossava, in genere persona di alto rango, si garantiva la protezione degli dei. Quello ritrovato nella
Grotta Veri sul Monte Generoso è tipologicamente databile al Bronzo antico e, con il suo ruolo strettamente legato al sacro, fu probabilmente donato alle divinità come offerta votiva (Rossana
Cardani Vergani, UBC)". Dal santuario naturale gli antichi abitanti di queste terre se ne andarono con discrezione. Le loro leggende percorrono ancora quelle contrade, soffiano leggere nei
venti di libertà che attraversano il profondo cuore della montagna.
Aggiornamenti:
nel mese di febbraio 2018 al margine della sala principale scoprii, durante un esame approfondito a vista del suolo, lo scheletro di un piccolo serpente. La struttura ossea, ancora relativamente
in buono stato, nonostante il lungo tempo trascorso, appare distesa, allineata seguendo la disposizione delle pietre e chiude con una curvatura a semicerchio. Il rettile risulta privo del capo.
Una parte delle vertebre fu trovata insolitamente disposta a lato, ad angolo retto, in un'altra posizione rispetto allo scheletro principale, formando nell'insieme una curiosa disposizione a "T".
Per completare le ricerche prelevai due piccoli campioni ossei. Gli esemplari furono inviati all'ISSKA (Istituto Svizzero di Speleologia e Carsologia) con relativa documentazione per una
datazione al radiocarbonio. Per i risultati si può consultare l'estratto allegato (note abiologiche 8).
Sempre nella sala trovai, dispersa tra le numerose pietre al suolo, una lama-raschiatoio lavorata su selce nera i cui bordi inferiori risultano modellati e puntellati ai margini (industria litica
preistorica), lunghezza della pietra 5 cm. La stessa era semi-nascosta da uno strato d'argilla.
Nel mese di maggio 2018, nella sala inclinata situata nelle sezioni più profonde della grotta, nel punto più alto della stessa, quasi completamente sepolto da fini detriti, scoprii un altro
scheletro di serpente. Raccolsi i resti ossei e dopo averli assemblati li posai su una pietra (vedi foto).
Conclusioni:
come testimoniano le tracce e i ritrovamenti la caverna fu utilizzata dai popoli antichi perlomeno durante l'età del Bronzo probabilmente come luogo di culto. La grotta merita dunque massima
protezione e rispetto, in qualità di sito protostorico/preistorico si tratta di un patrimonio da preservare per le future generazioni.
Fiadoo di Scereda (TI 147):
ingresso coordinate: GPS (2'720'087 1'083'557)
quota: 860 m
sviluppo: 20 m circa
comune: Mendrisio
località: Scereda, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino X - Note abiologiche VI - Bollettino STSN anno
1991 - Vol. 79 Fasc. 2, pag. 108.
Cenni storici: scoperta e esplorata da S. Kempf nel 1988.
Descrizione, note: l'ingresso è situato a sinistra (salendo) sotto roccia, a lato di un ripido terreno scosceso. Una scomoda apertura di ridotte dimensioni permette di accedere
ad un primo vano; in lieve risalita dopo un basso passaggio si giunge in una camera momentaneamente più ampia, una nuova bassa fessura è seguita da strette fratture discendenti che terminano in
strettoie. Dall'ingresso spira sensibile aria fredda uscente in primavera e in estate.
Andamento: verso il fondo discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta dei Muretti:
ingresso coordinate: GPS (2'720'059 1'083'832)
quota: 880 m
sviluppo: 30 m circa
comune: Mendrisio
località: Val Cürta, Monte Generoso.
Cenni storici: scoperta e esplorata da Alex Beati SSS-Sez. TI.
Descrizione, note: l'ingresso, situato in luogo appartato, si apre alla base di una paretina rocciosa. All'esterno, sotto l'imbocco, sono visibili grandi alberi sradicati dalla
forza degli elementi. Immediatamente si accede in una comoda camera lievemente discendente. La grotta fu sicuramente utilizzata come riparo e come sosta notturna dai boscaioli nel periodo
compreso tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. Una lastra rocciosa interna porta incisa la data: 27-V-15. Numerose sono le pietre ordinatamente accatastate una sull'altra a
formare muretti accanto alle pareti. Un breve salto porta ad una seconda sala inclinata con il suolo parzialmente ricoperto da clasti di medie dimensioni, il vano è sorretto in parte da lastroni
levigati. Uno stretto cunicolo argilloso sul fondo, con numerose ossa al suolo, determina la fine della cavità. Grotta d'interesse storico.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta dei Giganti (Böcc dal Daldin) (TI 162):
ingresso coordinate: GPS (2'720'515 1'084'797)
quota: 1125 m
sviluppo: 100 m circa
comune: Mendrisio (Capolago)
località: Monte Generoso, versante occidentale.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli, Nicola Oppizzi - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino XI - Note abiologiche VII -
Bollettino STSN anno 1995 - Vol. 83, pagg. 48, 49, 52.
Francesco Bianchi-Demicheli - I fenomeni carsici del Monte Generoso - anno 1999 Ferrovia Monte Generoso SA, pag. 5.
Giorgio Studer - Première - Bollettino della Società Svizzera di Speleologia Sezione Ticino, pag. 13.
Cenni storici: durante il rilievo della grotta vennero scoperti reperti di interesse archeologico costituiti da monete e resti metallici, frammenti ceramici e altri materiali.
Datazione delle monete: XII secolo, battute al nome di Enrico II Imperatore dalla Zecca di Milano. Alcune lamine di rame ossidato e tondelli non incisi sembrano indicare la volontà di
riprodurre delle monete. (Giorgio Studer, "Curiosa scoperta di una cavità del Monte Generoso", Première: Boll. della SSS - Sez. TI, anno 1997, pag. 13).
Descrizione, note: si tratta di una sorgente fossile raggiungibile dall'alto: occorre aggirare la dorsale nord fino a una depressione, quando il pendio in cresta inizia a
risalire bisogna scendere nel canalone franoso a ovest per qualche decina di metri quindi in piano per l'esposto versante occidentale passando sotto un caratteristico arco di roccia. L'ambiente è
appartato, impreziosito da un originale terrazzo. Rare scritte sbiadite in matita sulla volta d'entrata testimoniano la frequentazione della grotta durante la fine dell'Ottocento. In origine la
cavità presentava un'unica galleria orizzontale chiusa dai sedimenti dopo 11 m. Un impegnativo e lodevole lavoro di disostruzione fu intrapreso da membri della SSS-Sez. TI. Attualmente al termine
del corridoio d'entrata un basso passaggio seguito da uno stretto cunicolo orizzontale porta in un ambiente concrezionato. Si scende a sinistra in una galleria più ampia ma sempre bassa, dopo
qualche decina di metri si accede al vano di fondo occluso da riempimenti detritici e materiale terroso. La cavità riveste interesse storico e paleontologico.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Chiave del Generoso (TI 138):
ingresso coordinate: GPS (2'720'601 1'085'682)
quota: 825 m
sviluppo: 50 m
comune: Val Mara (Melano)
località: Val del Molino, Monte Generoso versante occidentale.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino IX - Note abiologiche V - Bollettino STSN anno
1984 - Vol. 72, pag. 91.
Cenni storici: riscoperta da Sergio Vorpe negli anni '80 del secolo scorso.
Descrizione, note: l'ambiente d'accesso è impervio e appartato; si tratta di una risorgenza fossile di notevoli dimensioni con generosa apertura situata sotto roccia. Un bel
condotto freatico iniziale con abbondante fogliame e terriccio al suolo permette d'accedere ad un pozzo profondo una decina di metri. Alla base si giunge in una grande sala circolare arricchita
da tozze concrezioni. Sul fondo sono stati intrapresi lavori di scavo e tentativi di disostruzione. È necessaria l'attrezzatura speleologica.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta di Bellavista (TI 139):
ingresso coordinate: GPS (2'721'089 1'085'789)
quota: 1055 m
sviluppo: 41 m
profondità: -18 m
comune: Val Mara (Melano)
località: Zocascia, Monte Generoso versante occidentale.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pag. 35.
Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino IX - Note abiologiche V - Bollettino STSN anno 1984 - Vol. 72, pagg. 91, 92, 93.
Francesco Bianchi-Demicheli: Le grotte del Monte Generoso - A cura della Ferrovia Monte Generoso SA - anno 1993, pag. 6.
Cenni storici: caduta nell'oblio per decenni la stessa è stata riscoperta negli anni '80 del secolo scorso da Sergio Vorpe di Melano.
Descrizione, note: si tratta di una sorgente fossile. Il portale d'accesso sorprende per le sue spettacolari dimensioni, la volta s'innalza imponente raggiungendo 14 m d'altezza.
L'ingresso è largo 10 m. Un unico ampio ramo discendente, quasi interamente illuminato dalla luce naturale, conduce direttamente sul fondo. Alla base numerose e discrete scritte in matita
testimoniano la presenza di persone in visita alla grotta tra la metà-fine '800 inizio '900. La caverna è inserita in luogo appartato.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta del Castelletto:
ingresso coordinate: GPS (2'720'465 1'086'483)
quota: 430 m
sviluppo: 21 m
comune: Val Mara (Melano)
località: Madonna del Castelletto, Valle della Chiesa.
Descrizioni, note: per anni ebbe la funzione di cantina del vicino santuario della Madonna del Castelletto. L'ingresso era murato e chiuso da una porta in legno. All'interno, ai
lati e sul fondo, sono presenti delle mura di origine incerta. L'ambiente è costituito da una camera dalla lunghezza di 12 m, larga 5 m e da una diramazione laterale discendente di 7 m. È
presente "moonmilk" che ricopre a tratti le pareti e il soffitto a forma di cupola della cavità.
Andamento: orizzontale
geologia: breccia calcarea.
Fonte del Castelletto (TI 57):
ingresso coordinate: GPS (2'720'580 1'086'444)
quota: 515 m
sviluppo: 75 m
comune: Val Mara (Melano)
località: Madonna del Castelletto, Valle della Chiesa.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pagg.
147, 148.
Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese - Sez. SSS: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche II - Bollettino STSN anno 1962 - Vol. 55, pagg. 133, 134.
Francesco Bianchi-Demicheli, Nicola Oppizzi - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino XI - Note abiologiche VII - Bollettino STSN anno 1995 - Vol. 83, pagg. 38,
39.
Cenni storici: oltre alle esplorazioni citate nei riferimenti bibliografici, nel 1993 un'immersione del sifone terminale è stata effettuata da L. Casati, ricerca organizzata
dalla SSS (Sez. Ticino).
Descrizioni, note: si tratta di una sorgente temporanea. Il modesto imbocco è situato alla base di una parete rocciosa. La cavità è percorribile per lunghi tratti solamente in
periodi di magra. Il suolo della prima parte risulta interamente occupato da clasti di medie dimensioni, nella seconda sezione il corridoio, inclinato, s'innalza e la ripida discesa si arresta
davanti al sifone terminale. Nell'inverno 2021-22, dopo aver superato uno stretto e franoso passaggio discendente, si poteva giungere sino a -40 m. Per scendere l'ultimo tratto fino alla massima
profondità occorre l'attrezzatura speleologica.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Tiralocchio I, II, III (TI 135):
ingresso coordinate: GPS (2'721'980 1'086'959) (2'721'970 1'087'004) (2'722'010 1'087'149)
quote: 1365 m, 1358 m, 1394 m
sviluppo: 5 m, 5 m, 9 m
comune: Val Mara (Melano)
località: Tiralocchio, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino IX - Note abiologiche V - Bollettino STSN anno
1984 - Vol. 72, pagg. 89, 90.
Descrizioni, note: si tratta di condotti carsici fossili di piccole dimensioni e scarso sviluppo. La terza cavità possiede un'ampia apertura. Offrono buon riparo ai numerosi e
indisturbati camosci presenti nella zona; dai diversi ingressi si gode un imperdibile panorama.
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Pozzo della Cornasella (TI 142):
ingresso coordinate: GPS (2'721'678 1'087'157)
quota: 1213 m
sviluppo: 10 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Bosco di Cornasella, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino X - Note abiologiche VI - Bollettino STSN anno
1991 - Vol. 79 Fasc. 2, pag. 104.
Cenni storici: scoperta e esplorata nel 1987 da Sergio Vorpe.
Descrizione, note: il piccolo ingresso si apre appena sotto la cresta orientale del Sasso Piatto tra le roccette emergenti del pendio nord. È una cavità subverticale con fondo occupato da detriti e fogliame, senza possibilità di prosecuzione. È necessaria l'attrezzatura speleologica.
Andamento: inclinata, discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Pozzo del Monte Generoso (TI 112):
ingresso coordinate: GPS (2'722'361 1'087'344)
quota: 1585 m
sviluppo: 70 m
comune: Castel S. Pietro
località: Cima di Sassalto, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici:Francesco Bianchi-Demicheli, Igor Cavalli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino VII - Note abiologiche III -
Bollettino STSN anno 1980 - Vol. 68, pag. 145.
Descrizione, note: il pozzo è impostato su fratture originate dal distacco di versante, l'apertura è chiusa da una griglia in ferro. È necessaria l'attrezzatura speleologica.
Andamento: verticale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta del Canalone (TI 166):
ingresso coordinate: GPS (2'722'421 1'087'542)
quota: 1450 m
sviluppo: (?)
comune: Val Mara (Rovio)
località: Monte Generoso vetta (versante occidentale).
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli, Nicola Oppizzi: Grotte, Sorgenti e Abissi del Monte Generoso - STSN anno 2006 - Memorie Vol. 8, pagg. 85, 86, 87,
88.
Nicola Oppizzi, Francesco Bianchi-Demicheli: Sviluppo dell'endocarso nell'area del Monte Generoso: conoscenze attuali e valutazioni teoriche - Bollettino STSN - volume 99, anno 2011, pag.
37.
Cenni storici documentati: l'imbocco ostruito fu scoperto da Sergio Vorpe nel 1988, negli anni successivi l'entrata fu disostruita da Roberto Della Toffola, Nicola Oppizzi e
Francesco Bianchi-Demicheli del LRSMG.
Descrizione, note: si tratta di un inghiottitoio attivo. La grotta presenta i più grandi volumi ipogei del Monte Generoso (N. Oppizzi, F. Bianchi-Demicheli). Ambienti decisamente
vasti con gallerie, fratture, sale di crollo e profondi pozzi si alternano a strettoie ingombre di massi in frana. La grotta presenta ruscellamento di portata variabile e in certi punti forte
stillicidio. La cavità riveste interesse scientifico (reperti ossiferi). L'entrata è chiusa da cancello con lucchetto. È necessaria l'attrezzatura speleologica.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta a Sud della Quota 1120 m:
ingresso coordinate: GPS (2'721'738 1'087'689)
quota: 1025 m
sviluppo: 7 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Pianca delle Tanelle, Monte Generoso.
Descrizione, note: piccola cavità situata in luogo discosto e appartato a lato (nord) di un ripido canalino ricoperto da terriccio e abbondante fogliame. L'ingresso, largo e
basso (3 m x 1,50 m), introduce in una cameretta orizzontale dal fondo asciutto saltuariamente utilizzata come riparo dai camosci.
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta della Corte di Genova (TI 151):
ingresso coordinate: GPS (2'721'584 1'087'816)
quota: 821 m
sviluppo: 61 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Val Scura, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino X - Note abiologiche VI - Bollettino STSN anno
1991 - Vol. 79 Fasc. 2, pagg. 114, 115.
Francesco Bianchi-Demicheli, Nicola Oppizzi: Grotte, Sorgenti e Abissi del Monte Generoso - STSN anno 2006 - Memorie Vol. 8, pag. 89.
Cenni storici: segnalata da Sergio Vorpe nel 1987, fu intrapresa una breve azione di disostruzione da parte di Sergio Vorpe e Francesco Bianchi-Demicheli per accedere nella parte
più profonda della grotta.
Descrizione, note: l'ampia apertura, sotto roccia, si restringe presto in un basso laminatoio che immette in una spaziosa sala di crollo, a lato, verso nord, si dirama un
cunicolo ascendente. Le pareti presentano depositi di moonmilk e qualche concrezione, interessanti le marmitte inverse. La grotta funge da luogo di letargo per occasionali pipistrelli.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Tana dei Carbonai:
ingresso coordinate: GPS (2'721'959 1'087'877)
quota: 1010 m
sviluppo: 8,5 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Val Scura, Monte Generoso.
Descrizione, note: l'imbocco, basso, è situato alla base di affioramenti calcarei a torrioni, caratteristici del Monte Generoso. Nelle vicinanze, a nord, si può notare al centro
di una parete rocciosa un'apertura a forma di finestrella. Si striscia sotto l'imbocco, la volta si alza permettendo di procedere più comodamente, per un breve tratto, fra le numerose pietre
sparse al suolo. Durante la prima visita, sul fondo, è stato trovato un omero di orso bruno (det. ISSKA, Rap. SpéléOs, M. Blant, W. Müller).
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta del Tasso:
ingresso coordinate: GPS (2'721'618 1'087'924)
quota: 860 m
sviluppo: 20 m circa
comune: Val Mara (Rovio)
località: Val Scura, Monte Generoso.
Cenni storici: scoperta da Alex Beati e disostruita da membri della SSS Sezione TI.
Descrizione, note: si tratta di un condotto fossile di forma circolare, sempre basso, con abbondante terriccio al suolo. Dopo un tratto iniziale lievemente discendente il
cunicolo piega a destra e prosegue orizzontale per qualche metro. Percorsi due terzi del cammino si intercetta un cunicolo parallelo. Questo stretto ramo rappresenta l'uscita superiore della
cavità, ben visibile all'esterno. È presente qualche modesta concrezione.
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Fessura di Soana:
ingresso coordinate: GPS (2'721'520 1'088'064)
quota: 745 m
sviluppo: 14 m
dislivello: +8 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Val Scura / torrente Sovaglia, Monte Generoso.
Descrizione, note: la cavità è situata nelle pareti rocciose che, partendo dal Buco della Sovaglia (TI 21), terminano nella Val Scura. A fianco di una grande edera si affronta dapprima una ripida roccia gradinata per un dislivello di 8 m. Un primo ambiente è costituito, alla base, sul fondo, da uno stretto e basso cunicolo, subito intransitabile (muschio al suolo), e dalla fessura principale, alta e stretta. Da qui si scala una paretina (è necessaria l'attrezzatura) raggiungendo il livello superiore della frattura principale costituita da una spaccatura alta 6 m e larga mediamente 1 m, lievemente ascendente, che termina dopo pochi metri. In fredde giornate invernali è possibile osservare sacche d’aria calda fuoriuscire in alto, dall’ingresso superiore, evento tipico delle cavità chiuse.
Andamento: ascendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Buco della Sovaglia (TI 21):
ingresso coordinate: GPS (2'721'465 1'088'127)
quota: 677 m
sviluppo: 500 m circa
dislivello: - 61 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: torrente Sovaglia, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pagg. 26, 27.
Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pagg. 124, 125.
Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese - Sez. SSS: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche II - Bollettino STSN anno 1962 - Vol. 55, pagg. 131, 132, 133.
Francesco Bianchi-Demicheli, Igor Cavalli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino VII - Note abiologiche III - Bollettino STSN anno 1980 - Vol. 68, pagg. 135,
136, 137.
Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino IX - Note abiologiche V - Bollettino STSN anno 1984 - Vol. 72, pagg. 79, 80, 81, 82, 83, 95,
96, 97.
Francesco Bianchi-Demicheli: Le grotte del Monte Generoso - A cura della Ferrovia Monte Generoso SA - anno 1993, pagg. 4, 5.
LRSMG (laboratorio per la ricerca sotterranea Monte Generoso) Nicola Oppizzi, Roberto Della Toffola, Francesco Bianchi-Demicheli: Il Monte Generoso Sotterraneo - anno 2000 - pagg. 1, 2.
Francesco Bianchi-Demicheli, Nicola Oppizzi: Grotte, Sorgenti e Abissi del Monte Generoso - STSN anno 2006 - Memorie Vol. 8, pagg. 79, 80, 81, 82, 83, 84.
Esplorazioni note e documentate: prime descrizioni anni 1957, 1961 e 62: Guido Cotti e Dario Ferrini. Prime esplorazioni subacquee: Primo Meli e Sergio Magistri, seguiti da:
Cyril Brandt, Walter Keusen, Alberto Sollberger e altri sub.
Anno 1983: Primo e Rossana Meli, Sergio Magistri, Sergio Vorpe, Lucka Sekoranja, Giorgio Studer, Francesco Bianchi-Demicheli e altri membri della SSS - Sez. Ticino fino al Lago I. Olivier Rodel
in fondo al Lago II realizzando la topografia della parte profonda.
Descrizione, note: si tratta di una notevole sorgente. In condizioni meteorologiche normali risulta sempre attiva. Poco oltre il caratteristico ingresso circolare è presente un
pozzo di 20 m. A sinistra della verticale, scendendo lungo un'esposta cornice rocciosa (possibile unicamente in periodi di magra) s'incontra la diramazione chiamata "labirinto". Il pozzo
principale si svuota completamente solo dopo prolungati periodi (mesi) senza precipitazioni. Sono presenti laghi, sifoni, pozzi, sale, gallerie, cunicoli con fossili di crinoidi (Ferrini 1962) e
ammoniti (Bianchi-Demicheli 1984) (vedi immagine). Molto caratteristiche sono le pareti chiare striate di selce nera. Per l'esplorazione è necessaria l'attrezzatura speleologica, eventualmente
subacquea.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Buco dell'Alabastro (TI 11):
ingresso coordinate: GPS (2'721'827 1'088'549)
quota: 933 m
sviluppo: 110 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Valle dei Cugnoli, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pagg. 18, 19.
Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pagg. 115, 116.
Francesco Bianchi-Demicheli, Nicola Oppizzi - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino XI - Note abiologiche VII - Bollettino STSN anno 1995 - Vol. 83, pagg. 36, 37,
38.
Cenni storici documentati: anno 1957: Guido Cotti, Dario Ferrini esplorazione e descrizione; anno 1991: Francesco Bianchi-Demicheli, Roberto Della Toffola, Sergio Vorpe
disostruzione e scoperta del ramo attivo (pozzo); anno 1994: Primo Meli allargamento di uno stretto passaggio nel corridoio argilloso terminale che conduce ad una fessura impraticabile
attiva.
Descrizione, note: l'apertura, in luogo suggestivo e appartato, è situata nel versante orografico destro della Valle dei Cugnoli qualche metro sopra il letto del torrente
principale. Il ramo iniziale discendente (fossile) è occupato da massi di ogni dimensione. Le gallerie e le sale, facilmente percorribili, in passato furono sicuramente ricche di stalattiti e
stalagmiti, purtroppo demolite e asportate dai saccheggiatori. L'inghiottitoio risulta ancora attivo unicamente nella verticale del pozzo (scoperto nel 1991) e presenta intenso stillicidio e
ruscellamento, sul fondo una breve risalita porta in un vano concrezionato. L'attrezzatura speleologica è necessaria per scendere il pozzo di 8 m. Alcuni pipistrelli in letargo erano presenti
nell'inverno 2016-17.
Andamento: discendente
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotta dell’Argilla (TI 29):
ingresso coordinate: GPS (2'721'842 1'088'557)
quota: 935 m
sviluppo: 5 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Valle dei Cugnoli, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pagg. 30, 31.
Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pagg. 130, 131.
Descrizione, note: la cavità è di modeste dimensioni: si tratta di un incavo nella roccia originato dal processo fluviale di erosione.
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Böcc dal Turniduu o Grotta dei Torrioni (TI 12):
ingresso coordinate: GPS (2'722'098 1'088'606)
quota: 1148 m
sviluppo: 25 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Torrioni, Valle dei Cugnoli, Monte Generoso.
Riferimenti bibliografici: Guido Cotti - Le Grotte del Ticino - II. Note biologiche I - Bollettino STSN anno 1957 - Vol. 52, pagg. 19, 20.
Guido Cotti, Dario Ferrini - Gruppo Speleologico Ticinese: Le Grotte del Ticino - Note abiologiche I - Bollettino STSN anno 1960e61 - Vol. 54, pagg. 116, 117.
Descrizione, note: la suggestiva entrata, protetta in parte da un muro a secco, è situata alla base di un torrione roccioso. Utilizzata in passato come funzionale riparo per
pastori, carbonai e boscaioli, si è ora trasformata in luogo di rifugio per animali. L'ingresso introduce in un corridoio dalle forme regolari, conformemente al piano di stratificazione della
roccia, e termina in strettoie impercorribili. La cavità risulta asciutta, il microclima temperato.
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Buco di Sant’Agata (TI 137):
ingresso coordinate: GPS (2'720'783 1'088'367)
quota: 825 m
sviluppo: >9 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Monte Sant'Agata.
Riferimenti bibliografici: Francesco Bianchi-Demicheli - Società Svizzera di Speleologia - Sezione Ticino: Le Grotte del Ticino IX - Note abiologiche V - Bollettino STSN anno
1984 - Vol. 72, pagg. 90, 91.
Cenni storici: scoperta da Primo Meli.
Descrizione, note: a quota 830 m circa si abbandona la dorsale meridionale del colle e attraverso un passaggio esposto di pochi metri, fra le rocce del versante occidentale, si
raggiunge questa probabile risorgenza ora fossile. L'ingresso immette in un basso corridoio iniziale seguito da una piccola camera con marmitta e un cunicolo terroso.
Andamento: orizzontale
geologia: calcare selcifero lombardo.
Grotte Sopra Bogo I, II, III:
ingressi coordinate: GPS (2'721'133 1'089'021), (2'721'162 1'089'012), (2'721'195 1'088'957)
quote: 915 m, 940 m, 953 m
sviluppo: 18 m, 5 m, 6 m
comune: Val Mara (Rovio)
località: Bogo, Monte Generoso.
Descrizione, note: la prima cavità si apre alla base di una grande parete rocciosa, si tratta di una frattura con andamento fortemente ascendente percorribile, con arrampicata in
opposizione, in tutto il suo sviluppo; presenta una seconda fenditura in alto, inaccessibile dal basso. Le seconde sono fori in parete simili a grandi occhi ben visibili dal basso, dai prati di
Bogo. Sono raggiungibili transitando da un grande riparo e dopo breve ma molto esposto attraversamento su roccia. La terza è situata più a sud-est ai piedi di maestose muraglie.
Andamento: la prima ascendente le altre orizzontali
geologia: dolomia principale.