Grotte glaciali: elenco di 9 sistemi di cavità sub-glaciali


Ghiacciaio del Basòdino (versante ESE):

ingresso coordinate: posizionamento GPS (681225 140992)

quota: 2665 m

comune: Cevio (Bignasco)

località: Ghiacciaio del Basòdino, versante ESE.
Storia esplorativa: Sergio Veri, 29 agosto 2018.
Descrizione, note: ai margini ESE del ghiacciaio una frattura poco profonda permette, dopo un basso passaggio laterale, di intercettare una serie di gallerie parallele a sezione circolare lunghe qualche decina di metri. Il fondo delle cavità è costituito dalla massa rocciosa, quest'ultima ricoperta nella quasi totalità da un leggero strato di ghiaccio. All'interno il paesaggio è fiabesco, il silenzio irreale: "ovunque si formano cristalli eccentrici dalle forme spesso bizzarre, depositati dall'acqua che condensa sulle pareti in luoghi percorsi dalle correnti d'aria. Lungo le pareti, si osservano a volte i resti di vecchi livelli di ghiaccio da rigelo, che testimoniano come, nel corso dell'anno, queste cavità possano andare incontro ad allagamento pressoché totale (Paola Tognini - Cavità endoglaciali e processi criocarsici)".

Andamento: misto.

Tipologia: grotta subglaciale.


Ghiacciaio del Basòdino (versante WNW):

ingressi coordinate: posizionamento GPS (679658 141471) e (679608 141402)

quote: 2840 m e 2880 m

comune: Cevio (Bignasco)

località: Ghiacciaio del Basòdino, versante WNW.
Storia esplorativa: Sergio Veri, 5 settembre 2018.
Descrizione, note: le numerose fratture presenti sulla superficie glaciale permettono alle acque di fusione di raggiungere e scorrere all'interno del ghiacciaio attraverso gli inghiottitoi. Il primo ingresso, a sezione circolare, presenta immediatamente una verticale di 5 m. Un ripido pendio dal fondo ghiacciato precede un saltino con cascatella. Le acque continuano a scorrere lungo restringimenti presto inaccessibili. Nelle immediate vicinanze, verso SE, un'ampia frattura situata tra un affioramento roccioso levigato e la massa glaciale, permette, dopo una verticale di una decina di metri, di raggiungere il fondo costituito da numerosi blocchi di ghiaccio e da un ulteriore angusto pozzo. Verso NW si può osservare in alto l'ingresso di un secondo inghiottitoio glaciale le cui acque scorrono impetuose lungo il substrato roccioso semi-ghiacciato prima di scomparire in una tetra e buia cavità verticale.
La grotta a quota 2880 m, si presenta come una bella caverna discendente con ambienti di discrete dimensioni normalmente percorsa da un torrentello. Il fondo roccioso risulta ricoperto da colate di acqua ghiacciata e da numerosi blocchi di crollo. La trasparenza del ghiaccio crea meravigliosi riflessi di luce azzurrina. Per percorrere le cavità è necessaria l'attrezzatura adeguata.

Andamento: discendente.

Tipologia: grotte subglaciali.


Mulini nel Ghiacciaio del Basòdino (versante Kastelhorn-Pizzo Cavergno) / Val Bavona:

ingressi coordinate: posizionamento GPS (678980 142290) e (678946 142238)

quote: 2525 m e 2550 m

comune: Cevio (Bignasco)

località: Kastelhorn-Ghiacciaio del Basòdino.
Storia esplorativa: Sergio Veri, 11 agosto 2018.
Descrizione, note: due inghiottitoi glaciali (mulini) raccolgono una parte delle acque di scioglimento presenti lungo i numerosi canali della massa ghiacciata (bédières). Si tratta di due pozzi verticali a sezione ellittica, P5 e P13, caratterizzati da diffuso ruscellamento (in agosto). Le pareti sono lisce con brevi scanalature ai lati. In entrambi i casi la base dei pozzi è costituita dal fondo roccioso. Le acque continuano il loro percorso lungo strette gallerie e piccoli canali subglaciali presto impercorribili.
Ad una quota superiore, soprattutto ai margini del ghiacciaio, in alcuni punti è possibile spingersi per qualche decina di metri all'interno di cavità di contatto. Spesso alimentate dai torrenti, si sviluppano tra il ghiaccio e la base rocciosa (substrato). A causa delle difficili condizioni ambientali: forza dell'acqua, meandri attivi, allagamenti, clima rigido, un'esplorazione completa di queste splendenti grotte risulta raramente realizzabile.

Andamento: discendente.

Tipologia: mulini glaciali.


Ghiacciaio del Cavagnöö (Cavagnoli):

ingressi coordinate: posizionamento GPS (679105 144847) e (679265 144928)

quote: 2720 m e 2700 m

comune: Cevio (Bignasco)

località: Marchhorn, Pizzo San Giacomo.
Storia esplorativa: Sergio Veri, 3 settembre 2018.
Descrizione, note: alimentato da numerosi torrenti e ruscelli il fiume scorre liberamente negli oscuri meandri di un ghiacciaio malinconicamente prossimo alla scomparsa. Si tratta di un serpeggiante canyon glaciale con forre e gradini, in alcuni punti percorribile sul fondo con adeguata attrezzatura e nel periodo opportuno. Presenta qualche cascatella, vasche e marmitte d'acqua fangosa, levigatissime e sinuose pareti di ghiaccio, numerosi massi trasportati dalla forza delle acque e qualche passaggio buio, pianeggiante, chiuso in superficie da depositi di neve perenne. A NE, ai margini del ghiacciaio, è possibile percorrere una cavità di contatto originata dall'azione erosiva delle acque. Prima di raggiungere l'uscita della grotta, una bella "bocca" arcuata che sfocia direttamente nel lago, si superano nell'ordine: un pendio discendente con blocchi di ghiaccio, una sala relativamente grande attraversata da un ruscello, un breve meandro e un'ampia galleria dal fondo ghiacciato.

Andamento: discendente.

Tipologia: canyon e grotta subglaciali.  


Grotta Glaciale di Valleggia / Val Bedretto:

ingressi coordinate: posizionamento GPS (681836 147224) e (681902 147320)

quote: 2485 m e 2470 m

sviluppo: 100 m circa

comune: Bedretto

località: Ghiacciaio di Valleggia.
Storia esplorativa: Sergio Veri, 28 ottobre 2017.
Descrizione, note: al margine nord-ovest del Ghiacciaio di Valleggia un'apertura di medie dimensioni orientata a ovest permette di raggiungere un pendio discendente dal fondo ghiacciato. Percorsa una spaziosa camera inclinata si intercetta la base di un bel pozzo circolare (inghiottitoio glaciale). Scesi pochi metri uno specchio d'acqua ghiacciata interrompe ogni possibile prosecuzione. All'esterno, attraverso strette diramazioni laterali, è possibile spingersi nuovamente all'interno fino alla verticale del pozzo, su un terrazzo, a circa 5 m dal fondo. L'altra cavità presenta inizialmente un percorso sinuoso, a meandro, con splendenti giochi di luce: il chiarore del sole filtra a tratti lungo strette fessure. Le acque scendono lievemente tra il ghiaccio e il pendio in parte ghiaioso, scorrono attraverso passaggi sempre più stretti e purtroppo presto impercorribili. Per l'esplorazione delle cavità sono necessari i ramponi da ghiaccio.

Andamento: discendente.

Tipologia: grotta subglaciale.


Ghiacciaio Grande di Croslina:

ingresso coordinate: posizionamento GPS (699360 143276)

quota: 2735 m

comune: Faido (Chironico)

località: Pizzo Campo Tencia.
Descrizione, note: si tratta di una cavità di contatto alimentata e modellata dai numerosi torrenti subglaciali. Comprende un'apertura arcuata di discrete dimensioni e una breve, circa 20 m, ma relativamente ampia galleria che si sviluppa tra il ghiaccio e il substrato costituito da ghiaia, sabbia, detriti, massi rocciosi e blocchi di crollo ghiacciati. La fronte del ghiacciaio battezzata sulla Guida delle Alpi Ticinesi (Edizioni del CAS anno 1993) con il nome di Mamelon è scomparsa da tempo. Sulle ripide e levigate rocce dai colori caldi ora scorrono due impetuosi torrenti; dopo breve percorso le acque si gettano in un verde laghetto alpino di recente formazione.

Andamento: ascendente.

Tipologia: grotta subglaciale.

Campo Tencia: Ghiacciaio Grande di Croslina
Campo Tencia: Ghiacciaio Grande di Croslina

Grotta Glaciale di Scaradra / Valle di Blenio:

ingresso coordinate: posizionamento GPS inghiottitoi glaciali (720347 155913), quota: 2308 m

risorgenza coordinate: (720249 156144), quota: 2256 m

dislivello: 52 m

sviluppo: 880 m circa nell'anno 2017

comune: Blenio (Aquila)

località: Vadrecc di Scaradra.
Storia esplorativa: Sergio Veri, metà ottobre 2017.
Descrizione, note: lungo la morena, memoria dell'antico ghiacciaio, all'interno di una tenace lingua nevosa, tristemente prossima alla scomparsa, si sviluppano una serie di cavità subglaciali di ragguardevole estensione. Antri bui spalancano le loro porte alla base di ripidi solchi vallivi colmi di detriti, tormentati e alimentati dalle acque di fusione. Il sistema presenta tre gallerie principali (est, centro e ovest) orientate nord-sud, parallele, indipendenti e non connesse tra loro, fatta eccezione per un breve tratto iniziale.
La prima galleria all'estremità est ha dimensioni importanti ed è caratterizzata da interessanti forme di erosione. Scende regolare per una lunghezza di circa 130 m. A metà discesa, dopo una curva a destra, superato un basso passaggio sotto grandi lame arcuate e altre bizzarre strutture, si giunge in un grandioso ambiente largo fino 11 m e alto dai 6 ai 7 m. Il corridoio termina improvvisamente davanti a bassi canali intasati da detriti con un cunicolo in risalita.
La galleria centrale, di dimensioni inferiori rispetto alla precedente, riveste grande importanza poiché permette il collegamento subglaciale dagli inghiottitoi alla risorgenza. Ha uno sviluppo di circa 270 m. Qui viene brevemente descritto il percorso in risalita, più semplice, vale a dire da nord a sud, dal punto d'uscita del corso d'acqua verso le entrate. Si entra nello stretto imbocco, basso e inizialmente scomodo, alimentato normalmente nel mese d'ottobre da un ruscelletto. Aggirate facilmente alcune pozze d'acqua dopo una trentina di metri si giunge ad un bivio. Si prende il cunicolo di sinistra (est), sempre piuttosto basso ma comunque largo, e lo si risale per alcune decine di metri. Il corridoio, percorso da una sensibile e gelida corrente d'aria, ad un tratto diventa molto basso, si striscia per qualche metro sotto il ghiaccio, passaggio disagevole ma facile, al termine si sbuca in una bella galleria ascendente, sempre più larga e alta, e la si segue comodamente fino agli ingressi (inghiottitoi). Se nella prima sezione, dal bivio, si procede invece verso destra (ovest) si raggiungono alcune diramazioni: la prima a sinistra è collegata direttamente con la galleria centrale, le altre tre, in lieve risalita, diventano presto disagevoli, a volte bagnate, strette e impercorribili.
La galleria ovest si distende verso occidente per una lunghezza di circa 140 m, all'inizio della discesa si intercettano numerose diramazioni laterali, si tratta di cunicoli allargati dagli inghiottitoi presenti a sud-sud-ovest della lingua glaciale, poi si procede regolarmente attraverso il largo e regolare corridoio discendente sotto la volta arcuata modellata da un'infinita serie di scallops. Dopo un centinaio di metri la grotta presenta una biforcazione. Si tratta di due canali paralleli, il principale è situato a ovest, entrambi terminanti in fenditure ostruite da massi e detriti.
Il periodo ideale per visitare la grotta è limitato ai mesi di settembre/ottobre, unicamente in caso di tempo stabile e siccitoso. Il vasto sistema di gallerie e cunicoli sta subendo velocemente l'inesorabile declino delle grandi superfici glaciali, neve e ghiaccio si scioglieranno presto, completamente. Polveri e detriti cancelleranno ogni traccia. Nelle stagioni a venire i tiepidi venti estivi soffieranno indifferenti su una terra colma di ghiaia, arida e deserta.

Una visita effettuata nel mese di novembre 2020 ha permesso di confermare il rapido e inesorabile processo di scioglimento dei ghiacci. Si segnala la scomparsa della galleria ovest, completamente collassata. Della galleria centrale resiste unicamente il tratto iniziale (a monte), mentre è ancora presente, ancorché ridimensionata nel suo sviluppo, la galleria est. Si delinea quindi la totale scomparsa di questo sistema di cavità glaciali entro gli anni 2024-25.

Andamento: discendente.

Tipologia: sistema di grotte subglaciali.


Grotta Glaciale Vadrecc di Sorda / Valle di Blenio:

ingressi coordinate: posizionamento GPS (721125 155635) (721098 155705)

quote: 2703 m, 2680 m

sviluppo: 110 m circa

comune: Blenio (Aquila)

località: Vadrecc di Sorda.
Storia esplorativa: Sergio Veri, 3 novembre 2017.
Descrizione, note: all'interno di un pendio nevoso poco inclinato, pochi metri a valle di un pozzo circolare, un'oscura apertura situata alla base del ghiacciaio immette direttamente in una verticale profonda 14 m (2 fix per la discesa, il primo posto su un grande macigno a dieci metri dall'imbocco, l'altro su un masso prima dell'entrata). Al termine, sul fondo, ci accoglie una sala discretamente ampia con importanti fenomeni di crollo percorsa da un ruscello. Il corso d'acqua, alimentato dal pozzo circolare e dal P14 (inghiottitoi), prosegue in leggero declivio tra un'alta parete rocciosa, completamente ricoperta da splendide colate di ghiaccio e il ghiacciaio stesso. Dopo qualche metro in discesa la volta si abbassa e diventa intransitabile. Per raggiungere nuovamente il ruscello e la cavità occorre portarsi all'esterno, scendere il versante perennemente innevato per circa 80 m, e calarsi in un pozzetto ghiacciato (3 m) posto accanto a un blocco roccioso (vedi coordinate). Alla base un basso passaggio permette di accedere all'interno di una sorprendente saletta ornata da stalattiti e stalagmiti di ghiaccio. Qui è possibile risalire la grotta per qualche decina di metri fino quando la copertura ghiacciata, splendidi i riflessi di luce azzurrina, non diventa troppo bassa. Si può compiere il medesimo percorso anche in discesa, partendo dal fondo del pozzetto, per una ventina di metri. Sono necessari l'attrezzatura speleologica e i ramponi da ghiaccio.

Andamento: discendente.

Tipologia: grotta subglaciale.


Adula: ghiacciaio Vadrecc di Bresciana:

ingressi coordinate: posizionamento GPS da (722241 150472) a (722412 150776)

quote: da 2985 a 3060 m

comune: Blenio (Aquila)

località: Adula/Rheinwaldhorn.
Storia esplorativa: Sergio Veri, inizio settembre 2018.
Descrizione, note: alla fronte del ghiacciaio oscure bocche, alimentate dalle acque di fusione, formano una serie di grotte subglaciali con ambienti talvolta di grandi dimensioni, ma solitamente di modesto sviluppo. Si tratta di cavità di contatto che si sviluppano tra il substrato roccioso e il ghiaccio. Presentano, generalmente dopo l'imbocco, ampie sale isolate abbellite da meravigliosi giochi di luce, enormi blocchi di crollo, levigate sculture naturali di ogni forma, esili concrezioni di ghiaccio e brevi gallerie indipendenti sporadicamente percorse da ruscelli. Nel mese di settembre l'esplorazione avviene di regola su pendii ricoperti da uno strato trasparente di ghiaccio. Occorre prestare attenzione a qualche masso instabile presente lungo la superficie ghiacciata.

Andamento: ascendente.

Tipologia: sistema di grotte subglaciali.